… di anno in anno

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Non so come, non so perché, ma ho sempre ritenuto puerile l’atteggiamento di chi considera l’arrivo di un nuovo anno come la prima pagina di un libro da leggere, o meglio, da scrivere. Penso che i mesi e i giorni si succedano senza soluzione di continuità e che forse solo l’avvicendarsi delle stagioni segni dei labili confini. Tuttavia, se guardo alla finestra quest’anno, ho molti motivi per desiderarne la fine, uno stop, un punto e a capo. Non mi è piaciuto e non lo rimpiangerò. Che sia stato bisestile, poco importa: sono nata in un anno bisesto e ritengo non faccia molta differenza. Se però mi guardo indietro e ripercorro i mesi, inciampo in fatti ed eventi tristi e malinconici, addirittura dolorosi, molto. Vicende personali e non, che hanno lasciato cicatrici profonde. Poi succede che mentre accarezzo con delicatezza e rispetto questi segni indelebili, si rivelino scie luminose, gioie, momenti felici che non voglio scordare. Chissà perché il dolore è sempre più intenso della gioia; chissà perché è così difficile assaporare fino in fondo le felicità quotidiane, le piccole – o grandi – cose positive che costellano le nostre giornate senza clamore. Penso alle persone che mi hanno lasciato, con sgomento e tristezza infinita; ma poi ricordo i momenti felici che mi hanno regalato, i loro sorrisi, la loro bellezza. Penso alle delusioni subite e ai malesseri profondi incontrati; ma poi ricordo gli incontri positivi, reali o virtuali, che mi hanno accompagnato e sorretto; ricordo parole, sguardi, storie. Non sarà facile, ma voglio provare lo stesso ad affrontare questo nuovo anno con energia positiva e fiducia. E un abbraccio, l’abbraccio più forte che ho, lo dedico a voi che state leggendo: possa questo nuovo anno essere lieve e sorridente per tutti.

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